Siamo una comunità di bambini, adolescenti, adulti, nata dalla passione di un gruppo di ragazzi per il
rugby.
Siamo una comunità legata dall'amore per questo sport.
Siamo contatto e relazione.
Siamo un laboratorio che, attraverso la partecipazione e la cittadinanza attiva, promuove lo sport per
tutti
valorizzando le capacità di ciascuno.
Crediamo che i valori che il rugby trasmette attraverso la pratica siano importanti sul campo ma ancor
di più
fuori dal campo, dove si gioca la sfida della vita.
Crediamo che l'azione educativa giocata attraverso il rugby sia strumento per formare persone - prima
che
giocatori - e portare un'evoluzione nella società. Crediamo nel diritto di ciascuno ad essere quello che
è,
tutti diversi ma con un ruolo da giocare.
Crediamo nel diritto di ciascuno alla sfida e al confronto, nel rispetto delle regole sul campo e sugli
spalti,
nel rispetto della dignità delle persone sempre - anche fuori dal campo, quando la partita è finita.
Crediamo nel diritto di ciascuno a cadere e sbagliare, perché errori e cadute aiutano a comprendere e
quindi a
crescere.
Crediamo nel valore del sostegno come esercizio di fiducia da spendere anche nella vita, per affrontare
le
sfide
e raggiungere la meta.
Chiediamo a dirigenti, allenatori, accompagnatori, atleti, genitori e appassionati di partecipare
attivamente
alla costruzione del nostro progetto sportivo e sociale, condividendone i valori etici.
Si entra in campo per vincere sempre, la paura e la partita, nel rispetto di compagni avversari e
arbitro. Si
vince insieme con dignità e si perde tutti con dignità.
Si impara ad accettare la sconfitta se si è dato il massimo e quando gli avversari sono più bravi si
impara
anche da loro. Gli avversari sono tali per 80 minuti,
al termine della partita sono compagni con cui condividere la passione per il rugby.
L'impegno sportivo non può essere da ostacolo all'impegno scolastico. Il rugbista deve imparare a
gestire il
proprio tempo e i
propri impegni.
Rispettare gli orari e garantire la massima frequenza e intensità agli allenamenti significa rispettare
se
stessi, i compagni e gli allenatori.
Lo spogliatoio è specchio della società: si trova pulito e si lascia pulito. Il rugbista rispetta la
struttura
che lo accoglie, le attrezzature che gli permettono di giocare e le persone che si occupano della loro
manutenzione.
Lo spogliatoio crea unisce e rafforza il gruppo, nel silenzio concentrato del prepartita come nella
celebrazione
del risultato.
Per i piccoli rugbisti lo spogliatoio è palestra di autonomia; rispettiamo i loro spazi e i loro tempi.
È compito di accompagnatore e allenatore seguire i bambini
in questo
ambito.
Una vittoria o una sconfitta non incidono sull'onore dei giocatori, e neanche su quello dei genitori. I
rugbisti
devono giocare, provare, sbagliare e imparare dagli errori. Compito dei tifosi è quello di applaudire
tutti.
Le decisioni dell'arbitro vanno sempre rispettate. L'arbitro conosce tutte le regole, se qualcuno pensa
di
essere più capace, la FIR è sempre in cerca di nuovi arbitri.
Anche l'arbitro ha diritto di sbagliare, come i giocatori. Rispettiamo il percorso di crescita degli
arbitri. Un
comportamento corretto sugli spalti è specchio della società che rappresentiamo.
La battaglia sportiva finisce all'80esimo minuto, dopo si mangia e si beve tutti insieme. Il terzo tempo
è parte
integrante della partita, si partecipa e si collabora attivamente. La partecipazione dei genitori
valorizza lo
sforzo in campo degli atleti.
Il tuo avversario di oggi potrebbe essere un tuo compagno domani. Si mangia mischiati e non si usano i
cellulari.